Le nostre associazioni spesso lamentano la mancanza di volontari per le molte attività da fare, ma di questo tipo di volontariato non codificato e marginale sappiamo ben poco. Seconco un articolo pubblicato da Cristina Galasso su “Cittadini di Twitter” in Europa ben 60 organizzazioni promuovono il volontariato online, capolista la Spagna con ben 15 ONP.
In Italia le organizzazioni più importanti (e tradizionali) ignorano questo tipo di volontariato e molto spesso ne diffidano, pur utilizzandolo in molti casi nelle sue forme più semplici: “che dire del crowdfunding e di altre forme di raccolta fondi online a cui sempre più ricorrono associazioni piccole e grandi?”, scrive Cristina Galasso.
Ma quali sono le attività di volontariato che possono essere svolte online? Sicuramente tutte quelle che riguardano il web, come: gestione newsletter, forum, siti web, social media, ma anche corsi di formazione a distanza, raccolta fondi, redazione di testi e presentazioni.
“Buoni esempi di volontariato online sono Help from home o Cyber Volunteers – scrive ancora Cristina Galasso – altri sono segnalati nella ricerca di Jayne Cravens ma il più noto è senz’altro quello delle Nazioni Unite che nel 2000 ha messo a punto un vero e proprio programma di volontariato digitale a disposizione di associazioni e cittadini. Ad oggi vi hanno partecipato oltre 11mila volontari, il 58% donne, il 60% provenienti da paesi in via di sviluppo, l’età media 30 anni”.
Caso particolare in Italia è rappresentato dall’Associazione Patrizio Paoletti, che nel suo sito invita i volontari a scegliere a quale attività aderire in base alla propria disponibilità di tempo.