Internet oramai fa parte della quotidianità, siamo talmente abituati ad avere una connessione che quasi non ci rendiamo conto del tempo passato e di quante cose utili riusciamo a fare grazie alla rete.
Le statistiche parlano di 20 milioni di italiani, tra i 18 e i 64 anni, che ogni giorno utilizzano “il web”, la maggior parte di questi (circa l’80%) utilizza un dispositivo mobile.
Questi pochi dati ci lasciano capire quanti opportunità la rete potrebbe concedere alla nostra raccolta fondi, basti pensare che lo scorso anno l’83% degli utenti ha effettuato almeno una donazione online!
Una riflessioni in questo caso ì obbligatoria: sono molto più interessati gli utenti a donare che le associazioni a ricevere! Chiaramente si tratta di una frase provocatoria, ma purtroppo non lontana dalla realtà: gli utenti si trovano infatti davanti siti web mal costruiti, con bottoni per donazioni online (quando previsti) poco visibili, scarni di contenuti e di informazioni sulle cause e i progetti da sostenere, senza considerare la compatibilità con i principali dispositivi mobili.
Cerchiamo quindi di capire meglio i passi fondamentali di una corretta pianificazione strategia per la raccolta fonti tramite web:
1. Piano di comunicazione: come ogni strategia di marketing, il digital fundraising prevede un’importante fase di pianificazione della comunicazione, durante la quale verrà deciso cosa verrà comunicato, come avverrà la comunicazione, come personalizzare la comunicazione in base al target, come differenziare la comunicazione in base al canale, e così via.
2. Sito web: la tendenza delle associazioni di avere un sito auto-prodotto non è totalmente sbagliata, ha il vantaggio di ridurre i costi di realizzazione e gestione; ma in ogni caso il sito deve seguire poche ma importantissime regole per poter trasmettere la giusta user experience ai navigatori e contenere le informazioni fondamentali necessarie a trasformare i navigatori in donatori. Importante dare visibilità a banner, link, sezioni dedicate alle donazioni!
3. Social network: il mondo di oggi sembra non poter fare a meno dei social network. E così deve essere anche per le associazioni che vogliono raggiungere e sensibilizzare quanti più utenti web possibile. Ma le stesse pagine social possono essere un’arma a doppio taglio: gli utenti liberi di scrivere i loro pensieri potrebbero esprimere critiche o malcontento nei confronti della vostra relazione: la gestione dei rapporti che si creano tramite questo canale sono una parte molto delicata, da gestire in modo corretto, senza censure di eventuali commenti negati.
4. Mobile e app: dai dati precedenti abbiamo visto che circa 16 milioni di italiani ogni giorno hanno accesso alla rete tramite dispositivo mobile. Inutile dire che oramai qualunque app, comprese quelle di messaggistica, utilizzano la rete, quindi questo dato è fortemente influenzato. Oltre alla (fondamentale) versione mobile del sito web, la raccolta fondi potrebbe essere affiancata da un qualche tipo di app che collega utilità o divertimento alla vostra causa (un esempio potrebbe essere Energizer Night Run per donare a Unicef)
5. Promozione: il miglior sito possibile, il più completo piano di comunicazione o la strategia social perfetta, non servono a niente se nessun utente riesce a trovarti su Google o sui Social. La promozione rappresenta quindi l’aspetto fondamentale per il successo del fundraising digitale, sia fatta tramite SEO, che tramite campagne AdWords (o meglio ancora Google Grants) o annunci sponsorizzati sui social network (che permettono una profilazione del proprio target)
6. Analisi e ROI: non ci stancheremo mai di dirlo “sul web tutto è tracciabile”, possiamo quindi capire i canali di provenienza dei dontori, quali sono sono i punti di forza o di debolezza della nostra strategia, apportare modifiche per migliorare l’esperienza utente, definire un “ROI” (ritorno sull’investimento) per capire il reale andamento della raccolta al netto delle spese di promozione, etc.
E tu, hai già pianificato la tua campagna di digital fundraising?