La raccolta fondi da privati è una delle fonti di sostegno principali delle organizzazioni non profit, specialmente in un momento in cui i fondi pubblici sembrano diminuire ogni anno di più. Tutte le organizzazioni hanno alle loro spalle esperienze di raccolta fondi diretta, solitamente tramite banchetti con prodotti solidali, eventi, campagne di comunicazione sul territorio…
Da diversi anni però lo sviluppo della tecnologia sta plasmando la nostra società, spingendola sempre più verso una digitalizzazione e una connessione globale: basta pensare ai “mini computer” che portiamo in tasca quotidianamente (gli smartphone) che possiamo utilizzare non solo per comunicare con amici e partenti ma anche per controllare la nostra casa (grazie alla domotica), per informarci navigando sul web, fare acquisti e pagamenti direttamente senza l’utilizzo della carta di credito, divertirci, sfruttare migliaia di APP con le più disparate funzionalità. I social stanno ormai sostituendo il concetto di vita comunitaria e luoghi di confronto.
Le organizzazioni di oggi si trovano ad operare in questo contesto, in un modo sovraccarico di informazioni a cui i cittadini possono accedere in qualsiasi momento o in qualsiasi posto di trovano: non è quindi possibile ignorare questa realtà. Ecco che il “normale” fundraising non può più prescindere da strategie ed attività in ambito digitale: non avere un sito web, non partecipare alle discussioni social, non avere uno strumento di comunicazione costante con i soci e i donatori (anche potenziali). Molti strumenti digitali, poi, possono semplificare le attività stesse di raccolta fondi: basta pensare ad uno strumento di gestione dei soci o dei donatori che permette di avere in tempo reale statistiche, fare ricerche rapide o strumenti di amministrazione che permettono, ad esempio, di tenere traccia dei risultati ottenuti dalle varie campagne di raccolta per poter studiare strategie di miglioramento per il futuro.
La base di tutto. E’ possibile fare attività di raccolta senza sito web? la risposta è “sì”, ma se vogliamo farla BENE allora non possiamo non partire da questo strumento fondamentale, che permette anche di poter accedere ad opportunità dedicate al mondo del non profit. Sicuramente tutte le organizzazioni lo hanno, ma ci sono alcune domande a cui dover rispondere prima di passare al prossimo punto:
Lo abbiamo scritto poco sopra, i social network sono diventati un “punto di incontro” virtuale, è abbastanza improbabile impostare un piano di comunicazione con soci e sostenitori escludendo i vari Facebook, Twitter, Instagram etc. Al tempo stesso, però, i social sono attività ad altissimo consumo di tempo, una risorsa molto importante per le organizzazioni per poter svolgere le proprie attività. Ecco quindi che si rende necessario un approccio strategico e pianificato alla gestione delle varie pagine social, orientando la comunicazione a una precisa campagna di sensibilizzazione o di raccolta. Da non dimenticare poi le opportunità per le non profit: Facbook, ad esempio, dà la possibilità di poter fare raccolte fondi direttamente dalle pagine fan.
TechSoup è una piattaforma alla quale le non profit possono iscriversi, ottenendo moltissimi benefici in ambito digitale (licenze software gratuite o quasi, hardware a prezzi scontati, e molto altro ancora). Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire è la possibilità di accedere tramite TechSoup al programma Google Grants, con il quale è possibile ricevere un bonus di 10.000 dollari al mese (sì, diecimila dollari) da spendere in pubblicità a pagamento sul Motore di Ricerca più utilizzato in Italia, con alcune ovvie restrizioni (esempio non è possibile fare pubblicità di tipo commerciale, ma solo di supporto e donazione). Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.
Il mondo digital avvicina chi è distante, permette di fare moltissime cose in maniera semplice e immediata… ma in verità la parte più importante è un altra: i dati! Secondo alcune stime nel 2020 verranno prodotti qualcosa come 40 miliardi di Giga di dati. Non male, vero? I dati degli utenti possono essere utlizzati per migliorare le strategie di raccolta fondi e comunicazione, ma per poter far questo serve uno strumento che immagazzini i dati più importanti in maniera corretta e che permetta di poterli estrapolare e gestire in maniera rapida per le scelte future. E’ possibile partire da un semplice foglio excel, fino a trovare online numerosi software di gestione e CRM, spesso adattati per gli scopi del non profit ma nati con funzionalità di gestione aziendale. Myfundraising ha sviluppato un proprio gestionale per soci e donatori dedicato esclusivamente alle non profit.
L’invio periodico di una mail informativa sulle attività dell’organizzazione è un modo per poter mantenere un legame con i propri sostenitori, far vedere che “ci ricordiamo” di loro e che sono sempre importanti. Da non dimenticare le email in periodi particolari dell’anno (Natale, Nuovo Anno, Pascqua, etc), così come le email per le date importanti dell’iscritto alla mailinglist, come ad esempio gli auguri per il compleanno o l’anniversario dell’iscrizione come socio. Come fare a sapere questi dati? Basta rileggere il punto precedente….
IMPORTANTE: non esagerare con gli invii, il rischio è quello di apparire troppo insistenti e “spammosi”.
Questo tipo di attività prevede ancora l’invio di comunicazioni email, ma con obiettivi e uno stile completamente diversi. Mentre infatti la newsletter è puramente informativa e può essere inviata a tutti indistintamente, questo tipo di comunicazione è prettamente “commerciale”, promuove cioè un progetto o una campagna di raccolta dell’organizzazione, chiedendo all’utente che la riceve un’azione precisa, tipicamente una donazione. Al momento della creazione delle campagna DEM dovranno essere scelti accuratamente i destinatari della mail, segmentando e filtrando il database in base ai comportamenti storici e agli interessi dimostrati: se ad esempio ho nel mio database utenti minorenni posso valutare se inviare o meno la comunicazione sul 5×1000 e, nel caso decidessi comunque di inviarla, potrei creare una grafica e un testo separato rispetto all’invio agli utenti che sono in età “lavorativa”. Per questo tipo di invii è bene affidarsi a una piattaforma che permette di poter tener traccia delle statistiche di aperture, clic, etc per ogni email inviata. L’ideale sarebbe avere uno strumenti simile integrato (o integrabile) con il database di cui sopra, in modo da poter avere un contenitore unico che tenga traccia dei comportanti sulle varie campagne (email, digitali, tradizionali).
Il banchetto nelle piazze con prodotti solidali o realizzati a mano all’interno dell’organizzazione sono una delle attività di raccolta che fanno quasi tutte le organizzazioni. Sono sicuramente momenti imporanti sul territorio, per farsi conoscere dalla cittadinanza, per “metterci la faccia” e creare relazioni. Queste attitivà “tradizionali” potrebbero però essere integrate sfruttando il giusto mix di opportunità digital viste precedentemente: ad esempio creando un e-commerce solidale sul proprio sito web, promuovendo la campagna sui social (raccolta diretta su FB) e grazie ai 10.000$ di Google Grants, invitando i sostenitori a partecipare al banchetto tramite l’invio di email, e così via. Vai alla sezione sulle campagne solidali »
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