Aumentano le detrazioni per donazioni

Il fisco italiano sembra aver avviato un percorso di maggiore attenzione verso il riconoscimento di premialità al contribuente che dona alle ONLUS. Già negli ultimi anni era emerso come evidente un nuovo approccio alla materia con un progressivo aumento delle percentuali detraibili.

L’ultima legge di stabilità ha aumentato invece l’importo massimo annuale detraibile portandolo da 2.065€ a 30mila euro. E’ il contenuto di quanto previsto appunto dall’ultima legge di stabilità, reso noto già nelle scorse settimane. L’incentivo alla detrazione fiscale sulle donazioni ad ONLUS e soggetti assimilati rappresenta infatti una leva particolarmente importante su cui puntare nel sollecitare la donazione da parte di privati cittadini o imprese. Resta ovviamente invariata la possibilità di decidere se optare per la deducibilità con la cosiddetta + dai – versi e la necessità di effettuare le donazioni con modalità tracciabili.

Bobba: Riforma Terzo settore, approvato l’art. 1

Luigi Bobba, sottosegretario alle Politiche Sociali, durante un’intervista di Lorenzo Maria Alvaro su Vita definisce il Terzo Settore “il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche e solidaristiche che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale realizzati anche attraverso forme di mutualità, in attuazione del principio di sussidiarietà.”

Secondo Bobba la modifica dell’articolo 1 della Riforma del Terzo Settore è migliorativa e definisce con maggior chiarezza il confine di un settore importante per la società italiana, evitando future incomprensioni.

Dopo la riunione del 28 Gennaio scorso in cui è stato discusso l’articolo 5, tra pochi giorni (8 Febbraio) ci sarà un nuobo incontro per la discurssione di tutti gli altri articoli. Secondo il programma il lavoro della Commissione Politiche Sociali sulla Riforma dovrebbe andare in aula per l’approvazione nel prossimo mese di Marzo.

Accesso al credito e crowdfunding, incontro a Firenze

Il 3 Dicembre 2014 si è svolto a Firenze il seminario “Rinascere dalla crisi. Accesso al credito e ai canali alternativi e complementari al finanziamento bancario” dedicato all’accesso al credito e al crowdfunding.

Promosso dalla Camera di Commercio di Firenze il seminario ha affrontato i temi legati ai metodi di accesso al credito alternativial sistema bancario e capitale di rischio, di Operazioni di Buyout, Focus Management e Workers Buyout. Tra gli interventi segnaliamo i due sul crowdfunding tenuti dal Prof. Giancarlo Guidici, dal titolo “Mini-bond, cambiali finanziarie, crowdfunding: strumenti complementari e/o alternativi al credito bancario, caratteristiche, corretto utilizzo e opportunità per le Pmi” e quello tenuto da Emanuele Gambini, amministratore di Myfundraising Srls, dal titolo “Lo strumento del crowdfunding applicato al sociale”.

Per l’evento sono stati riconosciuti i crediti formativi all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze.

Microcredito, quattro anni dopo, i decreti attuativi

Dopo 4 anni dall’introduzione della parola “microcredito” in Italia, sulla Gazzetta Ufficiale numero 279 del 1 dicembre 2014 sono stati pubblicati i regolamenti attuativi del Drecreto Legislativo n. 141 del 13 Agosto 2010.

Pur in mancanza dell’emanazione del Decreto il volume dei prestisti riconducibili al microcredito negli ultimi anni ha registrato una forte escaletion, passanda tra il 2012 e il 2013 da 25 a 63 milioni di euro, secondo quando affermato da Ritmi (Rete Italiana di Microimpresa) e Fondazione Giordano Dell’Amore. La pubblicazione del decreto attuativo, quindi, fa supporre un incremento delle richieste e delle erogazioni.

Il Dlgs 141/10 è stato emanato in attuazione art. 111, comma 5 del Testo Unico delle Leggi Bancarie (TUB), che demandava al ministero dell’Economia, attraverso la Banca d`Italia, il compito di definire quattro argomenti fondamentali: 1) requisiti concernenti i beneficiari e le forme tecniche dei finanziamenti; 2) limiti oggettivi, riferiti al volume delle attività, alle condizioni economiche applicate e all’ammontare massimo dei singoli finanziamenti; 3) le caratteristiche cui devono rispondere gli enti non commerciali per derogare alle suddette previsioni; 4) l’informativa da fornire alla clientela.

Volontariato online, quanti lo conoscono?

Le nostre associazioni spesso lamentano la mancanza di volontari per le molte attività da fare, ma di questo tipo di volontariato non codificato e marginale sappiamo ben poco. Seconco un articolo pubblicato da Cristina Galasso su “Cittadini di Twitter” in Europa ben 60 organizzazioni promuovono il volontariato online, capolista la Spagna con ben 15 ONP.

In Italia le organizzazioni più importanti (e tradizionali) ignorano questo tipo di volontariato e molto spesso ne diffidano, pur utilizzandolo in molti casi nelle sue forme più semplici: “che dire del crowdfunding e di altre forme di raccolta fondi online a cui sempre più ricorrono associazioni piccole e grandi?”, scrive Cristina Galasso.

Ma quali sono le attività di volontariato che possono essere svolte online? Sicuramente tutte quelle che riguardano il web, come: gestione newsletter, forum, siti web, social media, ma anche corsi di formazione a distanza, raccolta fondi, redazione di testi e presentazioni.

“Buoni esempi di volontariato online sono Help from home o Cyber Volunteers – scrive ancora Cristina Galasso – altri sono segnalati nella ricerca di Jayne Cravens ma il più noto è senz’altro quello delle Nazioni Unite che nel 2000 ha messo a punto un vero e proprio programma di volontariato digitale a disposizione di associazioni e cittadini. Ad oggi vi hanno partecipato oltre 11mila volontari, il 58% donne, il 60% provenienti da paesi in via di sviluppo, l’età media 30 anni”.

Caso particolare in Italia è rappresentato dall’Associazione Patrizio Paoletti, che nel suo sito invita i volontari a scegliere a quale attività aderire in base alla propria disponibilità di tempo.

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